E' arrivato Google Plus! Ecco come ce lo presenta il nostro amico Diego che lo sta testando:
A
chiunque frequenti Internet è ormai familiare il concetto di “social network”,
cioè quel luogo virtuale dove è possibile condividere i propri interessi e le
proprie attività con persone a cui si è connessi con legami di diverso tipo,
come amicizia, parentela o anche semplice conoscenza, con gusti o
frequentazioni comuni. E’ altrettanto noto che Facebook, dopo aver sbaragliato
la concorrenza di diversi rivali anche di un certo spessore (come MySpace), è
negli ultimi tempi diventato praticamente monopolista tra i siti che offrono
questo tipo di servizio.Dalla
fine di giugno però, un nuovo e pericoloso rivale si propone di insidiare il
primato del colosso di Mark Zuckerberg: si tratta di Google+ (Google Plus), il
social network fondato appunto da Google, sito noto e utilizzatissimo da tutti
come motore di ricerca e non solo. Al momento G+ è ancora in fase di test e
accetta solo iscrizioni per inviti, ma a quanto pare ha raggiunto la già
considerevole cifra di 10 milioni di utenti (in vorticosa crescita), a confermare
l’interesse che in breve tempo si è creato intorno a questo progetto. Avendo
avuto modo di provare il sito, vediamo quindi quali sono le sue
caratteristiche, peculiari e non.La
prima cosa da fare quando si entra in Google+ è naturalmente creare un profilo,
cosa che viene facilitata se si possiede già un account Gmail (e vedremo quanto il servizio viva integrato in tutte
le note funzionalità che già Google offre ai suoi utenti). Una volta inserite
le classiche informazioni personali (nome, lavoro, istruzione, etc.) è
possibile scegliere per ciascuna di esse a chi verrà mostrata (a tutti, ai
propri contatti o a nessuno) e subito veniamo ad una delle caratteristiche
principali di G+: è sempre possibile decidere a chi vogliamo mostrare ciascuna
informazione o condivisione, tenendo tutto sempre sotto il massimo controllo.
Molto interessante anche la possibilità di poter verificare cosa esattamente
ciascun contatto “vede” del nostro profilo.Quanto
appena detto è reso possibile dal concetto di “cerchia” (“circle” in
inglese), ovverosia un insieme di gruppi omogenei in cui divideremo i nostri
contatti e con cui potremo condividere selettivamente tutti i nostri post, nel
momento in cui li inseriremo. Potremo così mandare le foto del calcetto solo
agli amici della partita, ricordare una ricorrenza solo coi parenti, e
condividere il nostro video preferito con tutti i nostri contatti esclusi
quelli che ci stanno antipatici. In questo modo sembra possibile salvaguardare
la privacy in maniera un po’ più stretta di quello che consente il rivale
Facebook, in cui la suddivisione in gruppi appare un po’ più macchinosa e meno
personalizzabile. Allo stesso modo noi saremo inseriti in cerchie dei nostri
contatti, ma non sarà possibile sapere quali, solo che si è stati aggiunti. La
ricerca di contatti è di nuovo facilitata se si possiede Gmail, informandoci
immediatamente su chi si trovi dentro tra coloro con cui abbiamo scambiato
email.Come
in tutti i social network, è naturalmente possibile condividere frasi (“status”),
video, foto con o senza tag e link di ogni genere. Google+ offre però il
vantaggio del cosiddetto “permalink”, ovvero un link fisso e condivisibile per
ogni post, che permette quindi al nostro profilo di diventare un vero e proprio
blog, con la possibilità di inserire a sua volta ogni singolo post su altri
siti o social network. Pare quindi
possibile condividere un post di G+ su Facebook, ma non il viceversa. E’
ovviamente possibile tramite la pagina di “Stream”
visionare e commentare tutto ciò che condividono i nostri contatti, o almeno
ciò che hanno scelto di condividere con noi. Si può anche mostrare
apprezzamento per una certa condivisione,tramite il pulsante +1 (che compare,
da qualche tempo, pure accanto ai risultati delle ricerche su Google).Altra
interessante funzione, forse da prefezionare, è quella degli “spunti” (“Sparks”), che permette di creare dei feed di notizie e video,
inerenti un certo argomento, semplicemente inserendo uno o più vocaboli
relativi (ad esempio “iphone”). Gli spunti salvati sono poi richiamabili e
consultabili dalla pagina degli Stream. L’idea è interessante ma a volte i feed
risultano troppo confusi per parole generiche e poter in futuro inserire
qualche filtro in più non sarebbe male. Potendosi basare comunque sul potentissimo
motore di ricerca di Google, di certo c’è da aspettarsi miglioramenti in questo
senso. Non manca anche ovviamente la chat, che basandosi sulla collaudata
Google Chat offre già un servizio di primo ordine con possibilità di comunicare
via testo, audio e audio/video.Come
dicevamo prima, quindi, si vede subito come il fatto di essere integrato nei
servizi Google (chi è che non ha mai usato, oltre al motore di ricerca, anche
Maps, Translator, Gmail o lo stesso YouTube?) rende Google+ allo stesso tempo
semplice e intuitivo ma con immense potenzialità. L’interfaccia è semplice e
funzionale, nel classico stile del colosso di Mountain View, e le notifiche
sono visibili e accessibili direttamente da tutte le pagine di Google, ad
esempio dalla schermata di Gmail. Non manca la versione mobile del sito,
raggiungibile da browser, così come è presente una applicazione nativa per
Android, mentre è ancora in fase di sviluppo quella per iPhone e per altri
sistemi mobili.Individuati
quindi questi ultimi punti come “pro”, insieme alla maggiore flessibilità della
gestione della privacy come visto in precedenza, possiamo dire che i “contro”
di G+ sono tutti peccati di gioventù: mancano le pagine delle aziende, dei
gruppi musicali, delle associazioni, insomma di tutte quelle entità che hanno
interesse ad aggiornare i propri utenti, e ovviamente mancano ancora gli utenti
stessi in gran numero, componente fondamentale per un social network. Ma
possiamo essere certi che arriveranno, soprattutto quando il sito sarà aperto a
tutti.Potrà
quindi Google Plus minacciare il monopolio di Facebook? Difficile dirlo. Le
potenzialità ci sono ma il compito è difficile. Certo poco tempo fa sembrava
anche impossibile scalzare MySpace, eppure è accaduto, perché alla fine è solo
il popolo di Internet a decretare il successo, o la fine, di un qualsiasi
progetto. Ma noi ci auguriamo almeno che G+ possa sopravvivere, perché se non
altro per l’utente poter scegliere è sempre comunque un vantaggio.