Avete mai sentito parlare di Cosplay? Dovreste! E' un fenomeno sociale che sta contagiando migliaia di ragazzi.
Abbiamo pensato quindi di farci dire qualcosa in merito dalla nostra amica Vanessa, che è ben addentro a questo campo, essendo una delle cofondatrici di COSMOVIEX, rinomata agenzia e punto di riferimento per tutti gli appassionati. Ecco un estratto di quanto ci ha raccontato:
Il fenomeno “cosplay”, contrazione dei due termini inglesi "costume" e "player" e pertanto traducibile in modo approssimativo in italiano come "giocare al costume", è un neologismo coniato in Giappone nel decennio scorso e identifica quella categoria di appassionati d’anime e manga che amano calarsi totalmente nelle vesti dei loro beniamini, e lo fanno realizzando in prima persona, con cura quasi maniacale, o con l’aiuto di sarti abiti e strumenti (armi, oggetti, ecc) che caratterizzano il loro personaggio.
Solo da alcuni anni anche nel Belpaese si può parlare di fenomeno cosplay, precisamente da quando nella fiera principale di animazione e fumetto d’Italia, ovvero "Lucca Comics", iniziavano timide apparizioni di ragazze e ragazzi vestiti come gli eroi del momento (nella fattispecie Dragonball e Sailormoon). Di lì il passo, com’era prevedibile, è stato breve ed è progredito di pari passo con il boom dei manga e degli anime. Grazie anche al diffondersi di notizie e foto di cosplayers internazionali sono molto migliorate le qualità tecniche dei costumi e la voglia di perfezionare quello che da semplice hobby ha assunto i caratteri di una vera e propria passione. Ora fortunatamente il cosplay ha nuove e importanti realtà fieristiche che, fiutate le potenzialità del fenomeno cosplay, si prodigano nell’allestimento di valide competizioni a tema e talvolta in agevolazioni per coloro che si presentano in cosplay, sempre più di richiamo per curiosi e appassionati. Ne citiamo alcune: la Comiconvention - Quark Hotel, che si svolge l’ultimo week end settembrino a Milano; la fiera "Romics" che si tiene nella capitale a metà ottobre; il "TorinoComics" a fine aprile nel capoluogo piemontese; e nuove probabilmente ne verranno. In Italia il concetto di cosplay spesso è abbinato a quello di gara, ed è esattamente durante le competizioni che i partecipanti inscenano interpretazioni (solitamente parodie farsesche, ma anche canti e balli o quel che la fantasia suggerisce), che danno luogo a performance davvero esilaranti e suscitano l’entusiasmo del pubblico sempre più massicciamente presente. La scelta dei personaggi da noi è ancora molto varia sebbene sempre più inflazionata sia la presenza di videogiochi e di alcuni anime culto (One Piece, Angel sanctuary e l’opera omnia della Yazawa), ma reggono bene a differenza che in Giappone anche i vecchi classici, dalle maghette ai robottoni, perché in fondo chi ha iniziato a fare cosplay lo ha fatto per immedesimarsi con gli eroi che hanno costellato i giochi e i sogni della propria infanzia e sente più affini. La fascia di età dei cosplayers italiani è molto variegata e abbraccia dai tredicenni, con un picco di età intorno ai venti anni, per arrivare ai trentenni e poco oltre. Per chi fosse interessato a conoscerci, siamo anche su facebook: Cosmoviex.
Buon divertimento a tutti, allora!
Giovanni Pompeo
Mooolto interessante,articolo esaustivo,argomento sicuramente da approfondire!
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